L’ipocrisia del mondo sportivo, la morte di Giulio Regeni e l’omicidio Kashoggi

Secondo un lancio Ansa, Amnesty International chiede a Juventus e Milan di boicottare la finale di Supercoppa che si dovrebbe svolgere in Arabia Saudita.

Questa è l’ennesima dimostrazione che quando il calcio – e gli altri sport – raggiungono un livello tale da influenzare interessi economici e/o influenzare l’opinione pubblica diventano “armi” che fanno parte a pieno titolo dell’arsenale della diplomazia ufficiale e delle strategie dell’attivismo politico. Leggi tutto “L’ipocrisia del mondo sportivo, la morte di Giulio Regeni e l’omicidio Kashoggi”

Nei casi estremi, non ci si puo’ permettere nulla di meno della perfezione…

Quando ci sono “margini di manovra” per eseguire dei movimenti anche una tecnica imperfetta può essere sufficiente. Ma quando ci si trova in condizioni limite, il controllo totale di un movimento perfetto è una condizione fondamentale per raggiungere il risultato. Leggi tutto “Nei casi estremi, non ci si puo’ permettere nulla di meno della perfezione…”

Teoria vs Realtà

Nel 1988 questo lancio di Ulf Timmermann stabilì il record mondiale di lancio del peso a 23,06 metri (il record attuale – stabilito due anni dopo – è 23,12 è dell’americano Randy Barnes).

L’aspetto interessante di questo lancio è che, dal punto di vista tecnico, è sbagliato. Il peso, infatti, viene scagliato eccessivamente a destra, sintomo del fatto che le anche non hanno compiuto tutta la rotazione prevista. Leggi tutto “Teoria vs Realtà”

Non necessariamente “nuovo” è “meglio”

Mike Tyson deve i suoi midiciali KO anche a una tecnica nota come “Peek-a-boo”. Anche se non è stato il primo a utilizzarla (storicamente, infatti, fu Floyd Patterson a praticare efficacemente questa tecnica) Tyson ne è stato il miglior interprete grazie alle capacità del suo allenatore, Cus D’Amato. Leggi tutto “Non necessariamente “nuovo” è “meglio””

Quando la realtà non è quella che pretendiamo che sia

Nel 1988 Rick Roufus, che all’epoca era considerato uno dei migliori kickboxer americani, sfidò Chiangpuek Kiastongrit, famoso Thai-Boxeur.

Nonostante le regole “addomesticate” che penalizzavano l’atleta thailandese, questi sconfisse Roufus in modo talmente netto da non lasciare dubbi.

Increduli, Roufus e il suo team entrarono in una fase di “rifiuto” negando la realtà e accampando varie scuse, fra le quali il fatto che Chiatsongrit si sarebbe limitato a colpire sistematicamente le gambe di Rofous senza dare prova di grandi capacità tecniche.

Questo combattimento è la migliore dimostrazione di quattro concetti:
1 – essere (considerati) “il migliore” in un settore non significa esserlo necessariamente in altri,
2 – essere convinti che il proprio modello/sistema/approccio funzioni sempre non vuol dire che sia così,
3 – trovare scuse per giustificare una sconfitta invece di indagarne le cause è il modo migliore per continuare a perdere,
4 – rimanere troppo tempo nella propria “comfort zone” riduce la capacità di percepire i propri limiti.