Quando l’avversario è migliore di te sul tuo terreno

McGregor vs Nurmagomedov è l’archetipo di una polemica storica nel mondo del combattimento: colpi portati (boxe, full contact, thai boxe ecc.) contro lotta (Judo, lotta libera, lotta greco romana, Sumo ecc.).

Nel tempo campioni di uno stile hanno prevalso sull’altro e vicecersa. In questo senso, la vittoria di un grappler (Nurmagomedov) su uno striker (McGregor) non è dunque indicativa della superiorità di un approccio rispetto all’altro. Cio’ su cui vale, invece, la pena riflettere è che l’unico pugno da (quasi) KO dell’incontro è stato messo a segno dal lottatore e non dal colpitore.

Nurmagomedov, evidentemente con un allenamento specialistico, si è messo nelle condizioni di combattere ad alto livello anche sul terreno favorito dell’avversario. Dal punto di vista psicologico questo ha un effetto dirompente perchè essere sconfitto nel proprio gioco da un “outsider” incrina la fiducia nelle proprie capacità e innesca una spirale viziosa che porta alla resa mentale prima ancora che fisica.

E’ una indicazione da tenere presente anche nella competizione di impresa, quando pensare di essere i migliori nel proprio campo conduce a ritenere tutti gli altri degli innocui dilettanti.