Nonostante le regole “addomesticate” che penalizzavano l’atleta thailandese, questi sconfisse Roufus in modo talmente netto da non lasciare dubbi.
Increduli, Roufus e il suo team entrarono in una fase di “rifiuto” negando la realtà e accampando varie scuse, fra le quali il fatto che Chiatsongrit si sarebbe limitato a colpire sistematicamente le gambe di Rofous senza dare prova di grandi capacità tecniche.
Questo combattimento è la migliore dimostrazione di quattro concetti:
1 – essere (considerati) “il migliore” in un settore non significa esserlo necessariamente in altri,
2 – essere convinti che il proprio modello/sistema/approccio funzioni sempre non vuol dire che sia così,
3 – trovare scuse per giustificare una sconfitta invece di indagarne le cause è il modo migliore per continuare a perdere,
4 – rimanere troppo tempo nella propria “comfort zone” riduce la capacità di percepire i propri limiti.